Titolo del corso:
La condizione degli immigrati tra "razzismo di Stato" e diseguaglianze sociali.L'approccio della "sociologia critica" alla questione del razzismo contro gli immigrati, con particolare attenzione ai nessi tra razzismo istituzionale, divisione del lavoro, conflitto e disuguaglianza sociale.
1. Barrucci P. (2014), Le divisioni del lavoro sociale, FrancoAngeli, Milano.
2. "La Costituzione italiana" (a cura di Panizza S. e Romboli R.) 2013 o 2014, Pisa University Press.
Parte monografica “La condizione degli immigrati e il razzismo”:
3. Basso P. (a cura di) (2010), Razzismo di stato, Milano, FrancoAngeli, pp. 9-58, 115-214, 313-337, 387-627.
Si raccomanda l’utilizzo del Dizionario di Sociologia a cura di L.Gallino (UTET 2014).
Non si accettano precedenti edizioni dei testi indicati.
Obiettivi Formativi - Cognomi A-K
Il corso si propone di offrire allo studente (a) una conoscenza di base dei concetti e delle istituzioni sociologiche, (b) un'ampia illustrazione sociologica degli attori, dei processi e degli strumenti che concorrono alla produzione del razzismo contro gli immigrati. I temi saranno affrontati con l'obiettivo:
a) di disvelare i luoghi comuni del pensiero meanstream sul fenomeno;
b) di stimolare uno "sguardo" sociologico fondato sulla capacità critica e l'autonomia intellettuale.
Prerequisiti - Cognomi A-K
Buona conoscenza della lingua italiana, per gli studenti stranieri almeno il livello B1.
Metodi Didattici - Cognomi A-K
- Lezioni frontali
- Incontri con testimoni privilegiati ed esperti della condizione degli immigrati
- Visione e discussione di documentari e film sugli argomenti trattati.
Altre Informazioni - Cognomi A-K
Nessuna
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi A-K
Esame scritto ed eventuale esame orale
Programma del corso - Cognomi A-K
Il corso ha per oggetto (a) i concetti e le istituzioni principali della sociologia, (b) l'analisi della condizione dell'immigrato secondo l'approccio di una "sociologia critica". In particolare si analizzerà come questa condizione sia oggi strutturalmente determinata dalla costante produzione di razzismo da parte delle istituzioni. Un "razzismo di Stato" che ha come obiettivi principali la svalorizzazione della forza-lavoro immigrata e la creazione di "capri espiatori" sui quali veicolare difficoltà e frustrazioni degli autoctoni, in particolare di quei gruppi sociali maggiormente colpiti dalla crisi economica.