- P. Bourdieu, R. Chartier, "Il sociologo e lo storico" , Dedalo, Bari, 2011;
- L. Boltanski, "Lo spettacolo del dolore", Cortina, Milano, 2000;
- J. Habermas, "Verità e giustificazione", Laterza, Bari, 2001;
- R. Bainton, "Vita e morte di Michele Serveto", Fazi, Roma, 2012.
Obiettivi Formativi
Trasmettere agli studenti la capacità di discriminare, nella descrizione di processi di comunicazione violenta, aspetti pulsionali, culturali ed etico-sociali.
Prerequisiti
Lessico filosofico e sociologico di base, da riscontrare partendo rispettivamente da:
- N. Abbagnano, "Dizionario di Filosofia", Utet, Torino, 2008 (edizione ampliata da Fornero);
- L. Gallino, "Dizionario di Sociologia", Utet, Torino, 2006.
Metodi Didattici
Il patto formativo con gli studenti prevede due differenziate modalità di partecipazione al corso:
1) comunità di aula;
2) studio individuale.
Le due modalità saranno illustrate durante le prime sue settimane di lezione. Dopo questa fase iniziale, lo studente dovrà scegliere la modalità a lui più conveniente. Gli studenti che si iscriveranno in una fase successiva alle prime due settimane del corso potranno accedere soltanto alla seconda modalità.
Altre Informazioni
no
Modalità di verifica apprendimento
Colloquio orale
Programma del corso
- Titolo del corso:"Comportamento collettivo e discorso nonviolento"
- Contenuti:
La violenza umana è spesso rappresentata secondo le opposte stilizzazioni della pulsione biologica o dello stereotipo culturale. Tuttavia, ad una concreta analisi dei fenomeni comunicativi, la violenza risulta essere un processo saliente e intermittente, scandito da gradi e soglie di eccitazione sociale e da differenti forme di decisione politica.